Lo scopo dell’Associazione è quello di favorire lo sviluppo di una rete di competenze e conoscenze tra giovani ingegneri nel territorio cuneese. Il confronto di esperienze diverse, la possibilità di attingere in maniera proficua a competenze anche molto diverse è di sicura utilità in qualunque ambito professionale. Nell’era digitale la qualità delle informazioni (applicabilità, affidabilità, impatto) gioca un ruolo centrale: un confronto costruttivo tra professionisti è utile ad incrementare la qualità delle conoscenze.
Quando parliamo della “Provincia Granda” tutti sappiamo bene a cosa ci si riferisce, quasi seicentomila abitanti, al secondo posto in Italia per numero di Comuni e la quarta per estensione di superficie; non è un caso che la Provincia di Cuneo venga
definita così. Per il 50% il territorio è terra alta, terra di montagna e fa della città di Cuneo il suo primo ed ultimo baluardo nella pianura e verso la Francia. Terra di frontiera, ma non solo. Chi è della provincia sa che ci sono notevoli differenze fra Cuneo ed Alba, Saluzzo e Savigliano Fossano e Ceva, Mondovì e Bra; peculiarità che non possono essere ignorate.
Cuneo, per noi, rappresenta “il centro della professione dell’Ingegnere”, ma nasce spontanea la domanda “Cuneo città rappresenta certamente il polo amministrativo della Provincia, ma guardando a quella che è la distribuzione delle professionalità sul territorio l’assunto rimane vero? “.
La domanda è ben posta e lecita perché, all’interno di un territorio la cui metà sono Alpi Marittime, esaminando la distribuzione dei professionisti in generale, si configura una situazione ben diversa. Le città di Alba, Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano rappresentano infatti zone densamente popolate di Ingegneri che spostano inevitabilmente gli equilibri di quel baricentro decisamente più a nord-est rispetto a Cuneo.
Il centro baricentrico, lo snodo viario della provincia si configura in realtà a Fossano che è pressoché raggiungibile da ogni punto della provincia in 30-40 minuti di auto raccogliendo tutto in un arco di 30 chilometri.
Cuneo, per noi, rappresenta “il centro della professione dell’Ingegnere”, ma nasce spontanea la domanda “Cuneo città rappresenta certamente il polo amministrativo della Provincia, ma guardando a quella che è la distribuzione delle professionalità sul territorio l’assunto rimane vero? “.
La domanda è ben posta e lecita perché, all’interno di un territorio la cui metà sono Alpi Marittime, esaminando la distribuzione dei professionisti in generale, si configura una situazione ben diversa. Le città di Alba, Bra, Fossano, Saluzzo e Savigliano rappresentano infatti zone densamente popolate di Ingegneri che spostano inevitabilmente gli equilibri di quel baricentro decisamente più a nord-est rispetto a Cuneo.
Il centro baricentrico, lo snodo viario della provincia si configura in realtà a Fossano che è pressoché raggiungibile da ogni punto della provincia in 30-40 minuti di auto raccogliendo tutto in un arco di 30 chilometri.
Ma tutto questo discorso perché? Perché ad oggi, uno dei principali nodi da sciogliere, pare proprio essere la scarsa partecipazione degli iscritti alle assemblee, alle varie commissioni e più in generale a quello che è “il mondo della professione” il quale sostanzialmente vive e prospera a Cuneo, sede operativa dell’amministrazione e luogo prediletto per ogni evento.
E questo determina anche disunione fra i professionisti che non si incontrano, non si parlano, non discutono e non si conoscono e riconoscono.
La questione sicuramente non mette in buona luce gli iscritti, forse troppo impegnati e a volte certamente troppo pigri per prendere parte ad una realtà di cui sostanzialmente non si sentono parte, in cui i più non si sentono coinvolti, unico momento di incontro la fatidica retta annuale da corrispondere. Se poi pensiamo che molti di questi Ingegneri dovrebbero mediamente affrontare un viaggio di 50-60 km, magari per partecipare ad una commissione indetta nel ben mezzo di un pomeriggio lavorativo, con la ben nota difficoltà e lentezza di spostamento nel pesante traffico delle principali direttrici verso Cuneo, si capisce immediatamente quanto la situazione sia scoraggiante. Forse allora non tutta la colpa è da attribuire agli iscritti, troppo spesso descritti come apatici e disinteressati, disinteressati e quasi irresponsabili.
Pensare che tutta questa circostanza potrebbe prendere una piega diversa se solo la si affrontasse con un punto di vista nuovo e più dinamico. Si perché la vita dell’iscritto non si svolge “a palazzo”, nella distante Cuneo, perché gli impegni sono tanti, le difficoltà lavorative pure di più e le energie a fine giornata poche, a giudizio di molti, troppo poche per pensare di dedicare altro tempo all’organizzazione della professione, quando buona parte di questo dovrebbe essere speso nel solo trasferimento in auto.
E allora ci si potrebbe trasformare e reinventarsi, adottando un modello “itinerante” che raggiunga, con equità di trattamento, non solo la limitata zona circondariale della propria sede amministrativa, ma tutte le più importati e dense aree del territorio.
Un evento ad Alba, un’assemblea a Fossano, una commissione a Bra, tante basi operative sulla provincia per agevolare e coinvolgere gli iscritti, lanciando un ben preciso messaggio: “Noi ora ci siamo, siamo qui a due passi da casa, voi volete esserci? Non avete scuse.”.
Potrebbero essere istituiti Focus Group inerenti le commissioni, che abbiano carattere itinerante o, addirittura, con base al di fuori del capoluogo di provincia e a carattere temporaneo. L’assemblea ordinaria di bilancio potrebbe svolgersi, di anno in anno, in una città diversa della Provincia come anche le assemblee straordinarie.
Tutto ciò si può fare? Un esempio pratico, proprio nella nostra Provincia, è quello del Collegio dei Geometri di Cuneo, che ha da tempo istituito al suo interno i comitati di zona di Alba e Saluzzo/Savigliano. Un altro esempio è l’Ordine degli Architetti di Torino che ha istituito i Focus Group a supporto delle commissioni in modo da rendere questi incontri dotati anche di crediti formativi, cosa che le commissioni non possono avere per legge.
Perciò la risposta è. “Si, si può fare”, basta un po’ di fantasia e una buona dose di volontà ed iniziativa.
Interessare e stimolare gli iscritti deve essere sicuramente un obbiettivo nella Gestione, perché gli iscritti che si devono rappresentare sono la sua forza, il suo biglietto da visita ad occhi esterni, perché creare collaborazione e condivisione vuol dire anche generare ricchezza, di idee, di novità, di rapporti umani e professionali e, perché no, anche con un risvolto economico vantaggioso.
Il Referente Territoriale di Alba
Dott. Ing. Alessio BARBERIS