Lo scopo dell’Associazione è quello di favorire lo sviluppo di una rete di competenze e conoscenze tra giovani ingegneri nel territorio cuneese. Il confronto di esperienze diverse, la possibilità di attingere in maniera proficua a competenze anche molto diverse è di sicura utilità in qualunque ambito professionale. Nell’era digitale la qualità delle informazioni (applicabilità, affidabilità, impatto) gioca un ruolo centrale: un confronto costruttivo tra professionisti è utile ad incrementare la qualità delle conoscenze.
Stimato Sergio,
quando, all’indomani della tornata elettorale di Luglio, mi dissi che non eri interessato ai Giovani Ingegneri, intesi che ti riferissi solamente all’Associazione che presiedo (cosa che non condivido, ma capisco) e non generalmente alla situazione dei giovani ingegneri, come sembra dall’inizio di questo “nuovo corso” di mandato consigliare.
Certo che questo non possa essere vero, vorrei invitarti a riflettere, su cosa credo tu abbia involontariamente comunicato e trasmesso con la soppressione della Commissione Giovani e della Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cuneo.
In un momento in cui i giovani hanno indotto, in maniera unanimemente riconosciuta, un movimento rivitalizzante intorno all’Ordine, ridestando interesse intorno al discorso sulla professione in modo tale da determinare il record di tutti i tempi in quanto a partecipazione alle elezioni ordinistiche degli Ingegneri di Cuneo, devo annotare l’improvvisa e discutibile, permettimi, cancellazione della Commissione Giovani in favore di una inusitata Commissione Neolaureati.
Questa dicitura “Neolaureati” risulta a mio avviso ingenuamente fuorviante per la stessa tutela del decoro della professione, in quanto l’accezione del Neolaureato non può essere rivolta ad un iscritto ad un Ordine Professionale, in quanto anche un “appena iscritto” laureato da pochi mesi, risulta essere un Professionista Abilitato dopo un Esame di Stato superato solo con l’ausilio di una indispensabile esperienza sul campo: qualcuno mi ha già confidato di ritenere il termine anche offensivo, in quanto un conto è essere giovane o meno giovane, un conto è essere un Ingegnere Abilitato iscritto all’Ordine o un Neolaureato.
Poteva essere scelto il termine “Commissione Neoiscritti”, che già avrebbe “suonato” in maniera differente, così come l’utilizzo del più usato e diffuso “Commissione Giovani e Servizi ai Nuovi Iscritti”, prendendo così una fetta più ampia di ingegneri ed individuando anche una reale funzione alla Commissione che avrebbe risolto (tecnicismo) la sovrapposizione di competenza con altre Commissioni dello stesso Ordine, più volte invocata nel quadriennio precedente: questa è, però, una questione di opportunità di natura amministrativa tua personale.
Sicuramente, in questo modo, si perde il fraintendimento fra la Commissione Giovani e l’Associazione Giovani Ingegneri Cuneo, risolvendo alla radice possibili confusioni da parte di colleghi poco informati (che basterebbe però informare), ma si perde anche, presumo, il contatto dei giovani ingegneri di Cuneo con il Delegato al Network Giovani Ingegneri (se verrà individuato nonostante l’assenza di una vera e propria Commissione Giovani di cui il Network risulta essere il coordinamento nazionale) e con la Commissione Giovani FIOPA rendendo perlomeno inefficace, se non inutile, la figura del Delegato ed isolando i giovani ingegneri di Cuneo dal contesto nazionale.
Ma non basta, allo stesso modo la cancellazione della Commissione Pari Opportunità cancella la commissione rappresentante tradizionalmente quel 12% di donne presenti all’interno dell’Ordine, nonché, ad una lettura estensiva delle finalità della stessa, nuovamente la rappresentanza della situazione giovanile disastrosa, oltre a quella particolare dei laureati triennali e generalmente dei laureati magistrali 3+2, che da sempre si sentono letti come ingegneri, sì, ma limitati.
E poi pongo l’attenzione sul particolare momento di incertezza e crisi che attraversiamo, oltre che su tutte quelle situazioni di difficoltà e differenza che si possono riscontrare in ogni ramo della società e categoria professionale, per procedere alla scelta della cancellazione di una Commissione che ha del “sociale” all’interno dell’Ordine: ma questa è questione di sensibilità.
E’ proprio su una questione di sensibilità che il nostro gruppo pone da sempre il punto sulla situazione del Nostro Ordine e per questo abbiamo deciso, a suo tempo, di dare il nostro apporto all’Ente, non certo per personalismi.
Pragmaticamente e semplificando non posso che leggere questa cosa come un enorme passo indietro di almeno trenta o quarant’anni: mi auguro solo di aver frainteso e che tu possa esprimermi presto rassicurazioni, da diffondere agli iscritti dell’Associazione che sono in buona parte iscritti, per obbligo di legge, all’Ente che amministri da Presidente. In definitiva mi auguro, come credo, che questo non sia un “nuovo corso” verso un’involuzione della specie, ma serve più attenzione.
Con questo ti auguro sinceramente un buon lavoro, mettendo me, personalmente e tramite l’Associazione che presiedo, a disposizione per un confronto sereno e positivo su queste questioni e su tutto ciò che riterrai di coinvolgerci verso l’obiettivo comune della tutela della Professione di Ingegnere che, dal canto mio, non posso che non individuare come passante obbligatoriamente per la tutela delle giovani generazioni e delle differenze: differenze che sono il marchio di fabbrica di una categoria che, seppur unitaria in cui tutti siamo Ingegneri, risulta essere la più “multietnica” fra le categorie professionali ordinistiche.
In attesa di un tuo cenno, ti saluto, come sempre, con il mio solito “A presto!”
Il Presidente A.G.I.C.
Dott. Arch. Ing. Danilo PICCA